Fotografare non è solo un mestiere.
Per me significa documentare la vita.

Francesca Witzmann
La famiglia Witzmann ha origini e tradizioni viennesi, ma lei, Francesca, è nata ad Ala, nel Trentino montanaro.
Appassionata d'arte e di pittura in particolare, sceglieva nei lontani anni settanta la fotografia, il modo perfetto di fare scultura, come ama ripetere.
I suoi maestri sono stati Giorgio Lotti, Lamberto Londi, ma più di tutti Jack Alberti. Le sue scuole sono state Palazzo Fortuny a Venezia ed altre, ma Francesca Witzmann ha portato il suo gesto e la sua originalità in ogni attimo della vita, fermato da un suo "click".
Affascinata dai grandi gesti atletici e sportivi, ha saputo cogliere l'umanità, con la sofferenza e la gioia, che sanno esprimere i volti dei campioni più amati dagli sportivi.
Intellettualmente curiosa, appassionata di teatro, ha fissato gli aspetti incantati della vita sul palcoscenico, nelle facce degli attori, dei cantanti, maestri di vita nell'arte.
Poetica nella ricerca del paesaggio, la sua natura di artista si rivela nella assidua memoria e nei segni che la gioia di vivere, più ancora della fatica, lascia in ciascuna donna ed in ogni uomo. E' quindi la fotografa dei "Personaggi" e con le sue opere ci ha già consegnato tanti documenti della vita degli uomini, che sono vere opere d'arte.
Francesca Witzmann ha risolto da tempo il dubbio se la fotografia sia solo perfezione tecnica o un linguaggio universale proprio dell'arte, perché ha capito che la soluzione non stava a metà strada, ma sulle orme di Walter Benjamin, stava in un altrove alla cui esplorazione è partita.
Certo che Francesca Witzmann in questo altrove è una viaggiatrice geniale. Giornalista-pubblicista-fotografa, i suoi fotoservizi e copertine da lei realizzare, appaiono regolarmente su quotidiani e settimanali europei. Le sue opere sono state impiegate per numerose copertine di libri e dischi ed esposte in tutta Europa.

"Fotografie come gemme" di Milena Milani

Uno zaino di cuoio in spalla, sempre pesantissimo, in cui sono le sue adorate macchine fotografiche, tutte di gran marca, che, con spigliatezza e dedizione, adopera a getto continuo, via una l’altra, per eternare gli amici artisti e scrittori.

Sai” mi ha detto uno di questi ultimi pomeriggi, al Centro Congressi del Savoia, mentre avevamo finito di ascoltare Isabella Bossi Fedrigotti, che parlava del suo libro “Magazzino vita”, “mi sono accorta che non vale la pena puntare l’obiettivo sui ricchi borghesi o sui politici. Di loro non resterà traccia. I pittori, i musicisti, come poeti, i romanzieri o gli scultori, sono la storia di domani, sono la cultura.

Così Francesca Witzmann, fotoreporter di Bolzano, fa la cronaca delle nostre giornate dedicate all’arte, alla letteratura. Del resto, lei stessa ha un animo sensibile, i suoi interessi sono vicini ai miei.
Mi trovo bene con Francesca. Ogni volta che arriva a Cortina è una festa. Mette tutti sugli attenti. Dice: “Signori...” mentre scatta. Pretende un sorriso. Impone l’immobilità. E se, per disgrazia, qualcuno di noi muove gli occhi, sbatte le ciglia, osa insomma una minima oscillazione, anche inconscia del volto, ecco che l’asburgica Witzmann ricomincia il suo iter di ardore fotografico. Lo fa con pazienza e passione infinite.
Le sue mostre a tema (e quelle per la sua famiglia, di cui ha recuperato antiche, bellissime immagini) sono sempre aspettate con ansia. Lì, nelle cornici, le fotografie brillano di luce propria, come gemme e documento da non dimenticare.

Milena Milani - Scrittrice ligure

S.M. Re Umberto di Savoia con Francesca Witzmann
Witzmann espone scatto di S.M. Re Umberto e Regina Maria Josè, inaugurazione, ponte sul Passirio Merano, giugno 1938

"Fotografa e cittadina del mondo" del Dr. Ranieri Indoni

Un imprimatur fotografico che, fissato in ogni scatto, conferma la nitida cifra iconica che la contraddistingue. Quante apparizioni, quanti pensieri e quante vite può inseguire e produrre una collezionista artistica di scatti ricercati, provati, quando non rubati, in tanti anni di attività appassionata?

La porzione di qualità tecnica di questa si...gnora fa il pari con la sua signorile presenza professionale; come si evince dai suoi lavori anche quando avesse ricevuto posposte per impegni professionali, magari profumatamente pagati, avrebbe facilmente rifiutato se non fosse stata certa di poter essere ripagata con la moneta che preferisce; l’amore sconfinato nei confronti di una passione che solo in seconda battuta potrebbe chiamare lavoro.

Per ossimoro, è dalla fatica che le procura la grande passione della fotografia che acquisisce e si nutre quella regale libertà che affiora dai suoi mille scatti soprattutto di quei personaggi ai quali, con un semplice click, ha rubato col garbo del suo gesto, pensieri e sentimenti. Ha saputo catturare e trattenere la sinergia interattiva dei soggetti prescelti che grazie a questo si lasciano manovrare per poter meglio reggere i tempi di posa necessari.

Per cogliere momenti d’espressione che fissino il presente e il futuro ma anche per sviluppare al meglio la bellezza dei suoi scatti, affida alla purezza didascalica sempre elegante dei cromatismi, spenti o brillanti, del bianco e del nero con le loro relative e amalgamate assonanze scenografiche.

Fotografare uomini e donne importanti è un lavoro che può svolgere chiunque ma riuscire a cogliere il loro animo e il loro intimo flashato negli occhi significa riuscire a declamarle le foto piuttosto che scattarle. Solo i grandi della fotografia hanno dimostrato tanta personalità.

Dr. Ranieri Indoni - Critico d'Arte Gallerista Editore

Francesca Witzmann e Marta Marzotto
Francesca Witzmann, Domenico Mimmo Rotella e Milena Milani

"Essere un fotografo" di Pietro Marangoni

A volte basta inquadrare, premere un tasto, sentire un clic, e la foto è fatta. Questo, però, non vuol assolutamente dire che si è un fotografo. Così come non si è poeta mettendo insieme quattro parole o essere un pittore prendendo in mano un pennello.
Essere un fotografo è - ahimè, o per fortuna- molto di più. E se poi si vuol essere annoverati tra gli artisti è necessario (ma non sufficiente) poter vantare sensibilità particolari, uniche.

Così come unica è la fotografia di Francesca Witzmann. Francesca, nei suoi ormai celebri ritratti dei vip, delle decine di attori, cantanti, aristocratici, personaggi dello spettacolo e del jet set che ha incontrato, non ha però mai scattato mere belle fotografie. È riuscita in un'impresa che ha decretato il suo successo: ha fotografato l'anima dei personaggi che ha immortalato con la sua macchina fotografica. Nei suoi scatti, nelle sue successive lavorazioni in studio, ogni personaggio - che sia Marta Marzotto o il conte Nuvoletti, i principi Alberto o Emanuele Filiberto, Marella Caracciolo o Elettra Marconi, o ancora Vittorio Gassmann, Pupella Maggio, Andrea Giordana, Federico Fellini e Milena Milani o Luis Trenker - Francesca Witzmann è sempre stata capace di cogliere l'essenza della persona, la sua natura più profonda, il suo essere privato e non solo pubblico già noto ai tanti.

I ritratti di Francesca rappresentano oggi un patrimonio dai contenuti umani che vanno oltre alla cronaca e che costituiscono una testimonianza vissuta in prima persona di icone di un mondo per molti inarrivabile e segreto, ma che lei è riuscita a svelare con una sensibilità e una efficacia uniche.

Pietro Marangoni - Giornalista e direttore galleria Espace La Stanza

"KunStart 07" di Rolly Marchi

Negli anni '60 una cortese signorina venne a conoscermi sul Monte Bondone di Trento dove organizzavo il Trofeo Topolino. "Sono una giovane fotografa, o per ora soltanto aspirante, vorrei essere accreditata a scattare immagini dei suoi giovani sciatori". Era molto garbata, la accontentai subito. Il suo nome è Francesca Witzmann e da quel giorno, per molti anni, mi ha poi consegnato momenti anche storici di quella mia amata creatura, nel 1965 Gustavo Thoeni e lngemar Stenmark, poi Mare Giradelli, e via a via la storia dello sci alpino mondiale.

Naturalmente Francesca, divenuta mia vera amica, si è fatta strada con la sua tenacia sospinta dal talento e dalla passione dedicandosi a personaggi ed eventi senza limiti. Diversificate personalità, il Capo dello Stato Sandro Pertini, il conte von Trapp in uno dei suoi castelli, la campionessa del fondo Manuela Di Centa e tanti altri di variegate personalità, Giorgio Moroder, Reinhold Messner, Alberto Tomba, i presidenti Ciampi e Cossiga, cantanti, attori ecc. fino ai campioni del polo lo scorso anno a Cortina. In quella circostanza Francesca mi ha rivelato l'incomprensibile evento tremendamente subito da un cittadino altoatesino, Johann Mathà, multato di ben un milione e 800mila euro per un infortunio avvenuto in una piscina 18 anni fa dove lui era presidente onorario della Proloco. La punizione, a me incomprensibile per la sua eccessività ha suscitato reazioni di fratellanza e di bene nel Sud Tirolo al punto che i quotidiani Dolomiten, seguito dal Corriere (della Sera) dell'Alto Adige hanno proposto una sottoscrizione alla quale partecipano i lettori. Fra i tanti anche l'amica Francesca, la quale dal suo prezioso archivio ha estratto 16 ritratti di uno straordinario personaggio salito a fama mondiale soprattutto quale attore di cinema. Il suo nome è Luis Trenker volto scolpito come le rocce dolomitiche e, quando era il caso sorriso luminoso e coinvolgente che anch'io ho fortunatamente conosciuto, ammirato per il suo fascino e per il senso di vita che sapeva esprimere da par suo. Con lui ho diviso alcune sfide dei campionati del mondo 1970 in Val Gardena, la sua valle di nascita, e poi ho gradito molto un invito a colazione nella sua casa bolzanina dove le rievocazioni e qualche brindisi si susseguirono da mezzogiorno fino alle 18, da Paula Wiesinger, alla celebre Leni Rifensthal, Arnold Franck il regista "dei mondi", Mario Bonnard e Nunzio Malasomma e, cento altri episodi da lui vissuti quale regista, scrittore e attore. I ritratti del leggendario Amico Uomo verranno esposti e venduti alla kunStart 07 dal 1 O al 13 maggio 2007 presso la Fiera di Bolzano e il cui ricavato sarà a disposizione del malcapitato Johann Mathà. Brava Francesca! Per mettere in quadro quanto ho voluto dire fin'ora mi pare giusto ricordare che il grande Trenker nacque a Ortisei il 4 ottobre 1892 e ci lasciò per sempre il 12 aprile 1990. Novantotto anni dunque, formidabili.

Rolly Marchi - Giornalista e scrittore

Pres. Sandro Pertini e Francesca Witzmann
Pres. Carlo Azeglio Ciampi e Francesca Witzmann

"Für Francesca" di Arnold Tribus

Sie ist stadtbekannt, die Fotografin Francesca Witzmann, weil sie ja seit Jahrzehnten präsent ist und sich vor allem als VIP-Fotografin einen Namen gemacht hat. Frau Witzmann hat sich sehr früh mit Fotografie befasst, sie wurde aus Liebhaberei Fotografin und hat dieses Hobby dann mit großer Ernsthaftigkeit betrieben und hat es zur Pressefotografin gebracht, die im Verzeichnis der Pressefotografen der Journalistenkammer eingetragen ist. Aus dem Hobby wurde dann ein Beruf. Nachdem sie zum Beispiel mit dem ehemaligen italienischen Königshaus rege Kontakte pflegt, was auf ihre Kindheit zurückgeht, als ihr Vater Ferdinando Witzmann Gärtner der Villa Boscoverde - Grünwald in Gries war, die dem König Italiens Umberto II. di Savoia gehörte, der sie dann seiner Tochter Maria Beatrice vererbte, die mit Francesca Witzmann spielte, hat sie ihre Liebe zu Adel, Königshäusern und Hautevolee entdeckt. Und so kennt sie das ganze Geschlecht der Savoyer und hat über das Königshaus auch zahlreiche Adlige kennengelernt, die in Cortina ihre Ferien verbringen und die Francesca Witzmann alle abgelichtet hat. Die Adeligen von heute sind die vielen Schauspielerinnen und Schauspieler, die Sängerinnen und Sänger, die vielen Promis, die wir aus dem Fernsehen kennen. Wer in Italien berühmt ist, wurde von Francesca Witzmann abgelichtet. Und es gibt ja eine Fülle von rosa Presse, die auf dieses Fotomaterial wartet. In Südtirol hat sich Francesca Witzmann auch auf die bekannten Sportlerinnen und Sportler konzentriert, auf große Alpinisten wie Luis Trenker, mit dem sie lange befreundet war und von dem sie ein sehr schönes Portrait angefertigt hat, es gehört zu den schönsten Treriker-Portraits überhaupt.

Ihre besondere Liebe und Aufmerksamkeit gilt den Portraits, die sie mit viel Liebe zum Detail fotografiert. Das sind keine Schnappschüsse, nein, da muss man sich schon Zeit nehmen, bis alles stimmt. In Ihren Portraits ist das Herausarbeiten des charakteristischen Wesens entscheidend, die Fähigkeit den Charakter eins Menschen zu erfassen und fotografisch festzuhalten. Authentizität und Lebensnähe machen die ungebrochene Faszination des Portraits aus. Im Zeitalter der Verfremdung durch Inszenierung und der vielfältigen Techniken der digitalen Manipulation, derer sie sich in ihren Reportagen durchaus bedient, hat Francesca Witzmann ihre besten Fotoarbeiten mit ihren analogen Kamera in schwarz-weiß hergestellt, was heute ja eher selten ist. Ob ein Foto dann gelingt, ob die Ausdrucksstärke besticht, das hängt ausschließlich von der Fotografin oder vom Fotografen ab, von ihrem Wahrnehmungsvermögen, ihrem Gespür für Licht und Schatten sowie vom g􀀖stalterischem Können eine Bildidee positiv umzusetzen.

Der oder die Portraitierten sollen keine passiven Opfer sein, sondern sich bewusst und willentlich, ohne Misstrauen und Verstellung vor der Kamera öffnen", zitiert Peter Weiermeier Sarah Kent in einer Studie über die Portraitfotografie. Auch Francesca Witzmann versucht in ihren Portraits nicht einen kurzen, flOchtigen Moment wiederzugeben, sondern die Komplexitat einer ganzen Person, Temperament, Verhaltensformen, Lebensweise, Wertvorstellungen, all jene Komponenten, die ein lndividuum ausmachen.

Arnold Tribus - Direktor und Herausgerber der „Neuen Südtiroler Tageszeitung“ 

Alberto di Monaco, Arnold Tribus e Francesca Witzmann
Francesca Witzmann e S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia

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